Oggi, nel 2022, le città che si confermano le migliori al mondo per coniugare vita personale e lavoro sono le capitali europee.
Questo risulta dai dati emersi dal Work-Life Balance Index realizzato da Kisi, l’azienda che fornisce soluzioni tecnologiche alle aziende.
Gli elementi presi in considerazione per stilare i dati in questa indagine sono stati l’abitabilità, l’intensità del lavoro e i servizi sociali delle singole città.
Ovviamente il ruolo determinante svolto dalla pandemia non si è potuto trascurare.
Il COVID, infatti, ha generato un momento in cui molte famiglie hanno riconsiderato le loro priorità.
Si sono verificati, infatti, trasferimenti in altre città e cambi di lavoro. Ma anche cambiamenti del tipo di lavoro svolto, pensiamo al telelavoro o il ritorno in ufficio diversificato.
Per tutto questo sono state esaminate 100 aree metropolitane, 51 degli Stati Uniti e 49 delle restanti grandi città del mondo.
Oltre 130 sono gli elementi considerati nell’indagine.
Dai tassi di superlavoro, all’accesso all’assistenza sanitaria, dalle metriche di sicurezza per misurare l’intensità del lavoro ai diritti e il benessere degli abitanti.
Le migliori città al mondo in cui vivere
Oslo è in testa alla lista delle 100 città che offrono il miglior equilibrio tra un buon lavoro e un alto livello di qualità della vita. Seguono in classifica Berna e Helsinki.
Le capitali spagnole, invece, sono a metà classifica. Madrid (42) e Barcellona (50), praticamente alla pari con Lisbona (51) si rivelano nettamente superiori all’unica italiana presente nel ranking, Milano (63).
Incuriosisce l’assenza di Roma. La capitale italiana, infatti non compare tra le 100 città del ranking.
Molto presenti sono le città svizzere, con Berna, Zurigo e Ginevra tra le prime sei della classifica.
Stoccarda e Monaco, entrambe in Germania, completano la classifica insieme alla canadese Ottawa e all’australiana Sydney.
Le peggiori città in cui vivere
In questo contesto, i più importanti centri finanziari e aziendali hanno ottenuto valutazioni negative.
Come New York, che è sprofondata nella classifica al 59° posto su 100 città analizzate.
Anche Londra ha perso alcune posizioni rispetto agli anni precedenti, ora al 22° posto.
Le città spagnole hanno perso posizioni rispetto al 2021. Madrid, per esempio, che era al 22° posto, ora è scesa al 42°, e Barcellona, che un anno fa aveva raggiunto il 25° posto, ora è al 50.
Va anche notato che è stato ampliato il numero delle città analizzate, passato da 50 alle 100 di questa edizione.